Sergio Marchionne, presidente di Ferrari

Ferrari, tra trimestrale e target 2017 confermati

di Ennio Montagnani

Più 60,1%. E’ questa la variazione dell’utile netto della Ferrari nel primo trimestre del 2017: tradotto in numeri significa 124 milioni di euro. L’ebitda (margine operativo lordo) si è invece attestato a 242 milioni: si tratta di un margine che equivale al 29,5% dei ricavi (percentuale che sale addirittura al 30,1% al netto delle coperture valutarie). Anche gli altri numeri della trimestrale annunciati dalla casa di Maranello sono strepitosi: ricavi netti in aumento del 21,5% (a 821 milioni) mente l’indebitamento industriale netto è sceso a 578 milioni di euro (-11,5% rispetto ai 653 milioni di fine dicembre 2016). Da segnalare come tutte le aree geografiche in cui esporta la casa del Cavallono rampante abbiano contribuito al risultato trimestrale record, con crescita a due cifre per i mercati di Francia, Italia, Germania e Regno Unito, un aumento del 4,2% per le Americhe e del 4% per la  regione Asia Pacifico (Apac). Le consegne totali sono state 2.003, pari al +4,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Sulla base di questi risultati il management ha confermato i target 2017: ovvero 8.400 consegne (tenendo conto anche delle supercar) per un fatturato superiore ai 3,3 miliardi di euro con un Ebitda al di sopra dei 950 milioni e un indebitamento industriale netto a 500 milioni di euro.

E le azioni volano

Il titolo da inizio anno è salito del 30,6% ed è quasi raddoppiato negli ultimi 12 mesi, mentre il rapporto prezzo/utili correnti è a 34,8 mentre quello prezzo/utili attesi nei prossimi 12 mesi è a 27,84. Secondo la media degli analisti, il titolo ora è correttamente valutato ma non è affatto da escludere che, a meno di sbandate politiche dei mercati (elezioni presidenziali in Francia), possa registrare nuovi record nelle prossime settimane.

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