Ferrari bocciata da Morgan Stanley all’esame sull’auto elettrica

di Ennio Montagnani

“Abbiamo chiesto a un nostro cliente (che è anche un proprietario di una Ferrari) che cosa pensasse nel possedere una bella Ferrari tutta elettrica senza motore a combustione interna. Il cliente ha risposto con un’analogia: è come mangiare una ciambella di soia stampata in 3D, potrebbe essere dolce, rotonda e con un buco, ma non è come addentare e gustare una vera ciambella”. Questa citazione è riportata nell’ultimo report che gli analisti di Morgan Stanley hanno diffuso nei giorni scorsi sul titolo Ferrari a proposito delle voci circa il possibile lancio di un Suv elettrico da parte della casa del Cavallino rampante. Le discussioni tra gli analisti di Morgan Stanley e gli investitori rivelano che, al momento, non sembra ravvisarsi per la Ferrari il bisogno di ripensare radicalmente il suo sistema di propulsione. Quasi tutti concordano con il fatto che la Ferrari abbracci l’ibrido powertrain evitando tuttavia l’azionamento elettrico.

“Ci permettiamo di essere controcorrente sfidando questa opinione prevalente. Una riflessione approfondita di quanto sta accadendo attorno all’auto elettrica (EV) potrebbe spiegare ad alcuni di questi investitori che la crescita sorprendente (cioè l’espansione rapida dei volumi di vendita) e gli obiettivi commerciali (Suv) recentemente introdotti dal management Ferrari suggerirebbero più attenzione al segmento elettrico”, fanno sapere gli analisti di Morgan Stanley, i quali ribadiscono il proprio rating ‘underweight’ (peso suggerito in portafoglio al di sotto del valore che ha nell’indice di mercato) per il titolo  Ferrari.

Uno sguardo al titolo

Tradotto in pratica, significa che il prezzo obiettivo a 12 mesi rimane invariato a 100 dollari per l’azione quotata a New York: ai prezzi di chiusura di venerdi 6 ottobre (112,6 dollari) significherebbe una contrazione 12%. Il prezzo obiettivo del titolo Ferrari indicato dagli analisti di Morgan Stanley è in linea con la media del consenso degli analisti di settore che si colloca a 87 euro per azione (circa 102 dollari per azione).

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