Diesel “fake”: consumatori prime vittime

di Massimo Ghenzer*

Sembra che proclamare un colpevole, anche se sbagliato, sia un esercizio preferito da alcuni ambienti politici e mediatici. Iniziarono tempo fa i sindaci di Londra e Parigi, dichiarando solennemente guerra al diesel. Grande risonanza ed eco da parte di molti circoli mediatici che invece di analizzare e verificare, puntano alla demagogia. Memore di questi «prestigiosi» precedenti, la sindaca Virginia Raggi, in Messico a un congresso sull’ambiente, mentre c’era bisogno di lei a Roma, ha voluto sorpassare tutti, annunciando l’inibizione alla circolazione del diesel, a Roma, dal 2024. A parte l’arbitrarietà della data (perché non il 2023 o il 2025), proclamare le auto diesel come il nemico dell’ambiente è decisamente errato.

I piani di Volkswagen

Qualche giorno fa il massimo esponente di Volkswagen, Matthias Mueller, l’ad del gruppo che produce oltre 10 milioni di veicoli, parlando dei progetti futuri ha riportato tutto sul binario della verità e non della demagogia. I siti produttivi delle auto elettriche verranno aumentati così da produrre circa il 30% del totale tra qualche anno. La produzione di ibrido, soprattutto, sarà notevolmente aumentata e decine di miliardi d’investimenti verranno impiegati per realizzare questi progetti. Parlando poi dei motori tradizionali, Mueller ha giustamente ribadito che i motori diesel non sono il nemico dell’ambiente.

Grandi investimenti verranno utilizzati per la produzione e il miglioramento dei motori diesel e benzina.

Lo stato dell’arte

La realtà è, quindi, una forte accelerazione dell’elettrico, mentre gli altri propulsori continueranno a essere prodotti e migliorati. Peccato che la demagogia della battaglia al diesel abbia attratto tanta attenzione mediatica e nessuna verità tecnica.

Il danno che si arreca con le false notizie è enorme. Si diffonde gratuitamente ansia: il consumatore medio, proprietario di un diesel, si vede svalutato di colpo il proprio veicolo, e anche se è soddisfatto pensa già cosa deve fare per sostituirlo, e forse non se lo può permettere. Vuole evitare divieti e svalutazioni. Tutto questo danno agli utenti è assurdo e ingiustificato. I veicoli diesel non sono i nemici dell’ambiente. Peraltro, una legge Ue regola da più di 20 anni i livelli di emissioni di tutti i motori. E la legge sta imponendo limiti sempre più severi. Se la demagogia vuole ignorare la legge, abbiamo un grosso problema.

*Presidente di Areté Methodos

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