Così cambia il mercato del nuovo

di Pier Luigi del Viscovo*

Nel 2018 il mercato delle auto nuove ha fatto registrare alcuni cambiamenti sostanziali. Dopo quattro anni di crescita, c’è stata una decrescita (non tanto felice) di 1,7 miliardi di euro rispetto ai 39,9 del 2017, secondo le stime esclusive del Centro Studi Fleet&Mobility. Anche il prezzo medio per vettura è tornato di nuovo sotto i 20mila euro (era in aumento dal 2012), con una contrazione dell’1% che in realtà non dice tutto sullo sforzo che costruttori e rivenditori hanno fatto per mettere le auto sulle strade.

L’aumento dei listini intervenuto in corso d’anno e il diverso mix di segmenti (le piccole hanno ceduto oltre un punto di quota alle medie) hanno prodotto un ulteriore 1,5% di valore, di cui però non c’è traccia, segno che è stato tutto riversato sul prezzo netto. Dunque, sembrerebbe che il sistema abbia scontato di circa 500 euro a macchina, piazzando comunque 66mila auto in meno. Perché tanta pressione?

Due ragioni. Primo: i target fissati per l’anno erano troppo alti, ovviamente. Negli anni bui della crisi si diceva che il mercato sarebbe risalito e che il livello fisiologico fosse intorno a 1,8 milioni: è bastato un anno, solo uno, di rimbalzo sotto i 2 milioni, per giunta drogatissimo da «Km 0» come mai prima, per dimenticarsene.

Secondo: in agosto i costruttori hanno dovuto immatricolare auto che, con il nuovo sistema WLTP, dopo non sarebbe stato possibile immettere sul mercato. Anche questo sapevano da anni. E anche questo hanno finto di scoprirlo a luglio. Così, sotto con i «Km 0» alla rete, aumentati ancora rispetto al 2017, mentre invece le auto-immatricolazioni delle Case diminuivano del 40%. Come mai?

Perché Fca ha tirato il freno, potendo guardare più alla qualità che alla quantità delle vendite, grazie al fatto che la strategia di puntare sui brand premium Jeep, Alfa e 500 ha iniziato a pagare. Jeep è cresciuta in volume di oltre il 70% e in valore di più, avendo spostato il mix da Renegade a Compass. Alfa Romeo, pur avendo perso qualcosa in volume, ha recuperato in valore, spostando le vendite da Giulietta a Giulia e Stelvio, soprattutto. Il risultato netto è stato che il gruppo Fca in valore ha guadagnato quasi mezzo punto di quota di mercato, secondo le stime preliminari del Centro Studi Fleet&Mobility.

*Direttore del Centro studi Fleet&Mobility

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