Consulenza per la flotta: cosa cercano i fleet manager

di Mauro Serena

 

Il Corporate Vehicle Observatory (CVO), centro studi sulla mobilità e sulle tendenze del mercato creato dal Gruppo Arval nel 2002, ha appena rilasciato la sua più recente ricerca, realizzata da GR Advisory, società indipendente di ricerche e analisi specializzata nel settore delle flotte di veicoli aziendali. La ricerca è focalizzata sul tema dell’outsourcing e della consulenza per le flotte. Le risposte inviate da 311 aziende italiane sono state raccolte attraverso una web survey nel mese di febbraio 2017.

La maggior parte delle aziende che hanno risposto al questionario possiedono almeno 100 veicoli (62,2%) e la forma di acquisizione prevalente dei veicoli è il noleggio a lungo termine (71,6%). Per quanto riguarda il ruolo aziendale dei rispondenti, quasi la metà hanno la qualifica di fleet manager (gli altri rappresentano vari ruoli aziendali, con prevalenza di procurement e facility).

Solo il 17,1% delle aziende partecipanti hanno già utilizzato il supporto di consulenti e si sono rivolte in gran maggioranza a specialisti del mercato delle flotte (68,8%), mentre le grandi consulting firm internazionali vengono poco utilizzate (6,2%).

I progetti di consulenza sono orientati soprattutto a migliorare i processi di gestione e la performance della flotta, mentre la generazione di saving occupa solo il quarto posto nella classifica degli obiettivi. Si tratta, inoltre, di progetti di una certa durata (tre su quattro superano i tre mesi, 43,7% oltre sei mesi e nessuno inferiore ai 30 giorni), con costi prevalentemente entro i 50mila euro per progetto, ma anche superiori.

Quasi 7 progetti su 10 vengono remunerati con un compenso fisso che rifletta il risultato atteso, mentre la remunerazione a saving sharing, più adatta a progetti di cost cutting, è poco utilizzata (appena 6,3%).

La ricerca rivela come vi sia uno spazio di crescita appetibile nel settore della consulenza per le flotte: quasi il 40% delle aziende che non l’hanno mai utilizzata vorrebbero farlo per ottimizzare i propri processi gestionali (oltre il 90%) o ridurre i costi (63,6%).

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