Con una “tuta” Ford fa provare la guida in stato di ebbrezza

Dopo diversi progetti per sensibilizzare i giovani alla guida sicura (ad esempio, Drink Driving Suit  e Drug Driving Suit), oggi Ford lancia un nuovo strumento nei suoi corsi di guida sicura rivolti ai giovani europei: una tuta del peso di 17 chili che viene indossata dal giovane guidatore e che simula gli effetti che una persona normale evidenzia  il giorno dopo aver trascorso una serata, o una notte, in cui ha bevuto senza tuttavia ubriacarsi, è stato euforico per la compagnia senza eccessi particolari ed è poi tornato a casa certamente stanco.
Questa tuta,  “Hangover Suit”, ha alle estremità degli arti superiori e inferiori dei pesi che simulano la pesantezza fisica di un corpo affaticato, mentre il casco ha due strumenti che distorcono la realtà: degli occhiali particolari che provocano una visione leggermente
sfalsata  del tracciato stradale, con riflessi fastidiosi e un sistema di cuffie che trasmettono effetti acustici che provocano il tipico fastidio di chi ha il mal di testa.  Condizioni di malessere che sono tipiche di una serata  di “bagordi”, che capitano a giovani e
meno giovani e dopo le quali si resterebbe volentieri a casa a smaltire la stanchezza ed invece , spesso, è necessario la mattina successiva  mettersi al volante ed andare a studiare o a lavorare. In questo modo, Ford cerca di passare dalle parole all’esperienza diretta e così va a incidere su importanti concause che provocano numerosi e quasi sempre gravi incidenti stradali.
Ad esempio, non è necessario superare il limite stabilito dal Codice della strada di 0,5 grammi di alcol in  ogni litro di sangue per esser considerato “in stato di ebbrezza”, al di là della sanzione: già con 0,4 o con 0,3 i riflessi sono indeboliti, in molte persone a causa di
uno stato di leggera euforia che fa sottovalutare i pericoli.  Le condizioni alterate dall’alcol alla guida che provocano incidenti non sono più oggetto di considerazioni statistiche in Italia, ma a livello internazionale è  ormai consolidata la consapevolezza che l’alcol è o la causa primaria o una delle cause concomitanti di un incidente stradale su cinque:  è molto meglio, insomma, sedersi al volante completamente sobri.
Un’altra causa di incidenti stradali che Ford, con questa sua “tuta” tecnologica intende evidenziare,  è la sonnolenza, condizione più frequente di quanto non si pensi, legata a diversi fattori, ma tutti riconducibili alla stanchezza fisica, o al  “deficit di sonno”, come la chiamano gli  specialistici della medicina del sonno.  Più di 200 decessi  e circa 9.000 feriti all’anno avvengono in Italia per il colpo di sonno, o meglio, per un sonno a occhi aperti della durata di un paio di secondi. Un tempo breve, ma sufficiente in autostrada o in rettilinei extraurbani per uscire dalla corsia e rimbalzare sul guard-rail o infilarsi in un fossato.
Si potrebbe continuare con le carenze visive, anche in questo caso, indipendentemente dalla formalità dell’obbligo o meno dell’uso prescritto delle lenti alla guida.  Basti solo pensare  che delle 24 ore che compongono la giornata, quella in cui avviene il maggior numero di incidenti con danni alle persone, è la “diciottesima”, quella cioè in cui il tramonto è o prossimo  o appena accaduto e le luci anabbaglianti o non servono o  non sono sufficienti. Un campo visivo disturbato, è fin banale ricordarlo, è pericoloso, dal momento che dagli occhi vengono trasmesse all cervello più del 90 % delle informazioni.

Insomma, meglio guidare per un giorno con la tuta di Ford in un circuito di guida sicura e conoscere  direttamente le condizioni di malessere che si hanno quando si è trascorsa una serata un po’ particolare, e non sperimentarle direttamente in strada  con le conseguenze sempre gravi che ne scaturiscono.

(G.C.)
dicembre 2016

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