Con l’ecotassa i concessionari rischiano grosso

di Adolfo De Stefani Cosentino*

La proposta bonus-malus, così come presentata, invece di costituire una soluzione peggiorerà il problema sia dell’inquinamento, sia delle entrate dello Stato, sia dell’impatto sul mercato e, conseguentemente, sui livelli occupazionali delle nostre aziende in cui oggi sono impiegati più di 120.000 addetti. Paradossalmente l’incentivazione di auto nuove più ecologiche prevista dalla proposta sarebbe già nettamente inferiore a quanto il mercato a oggi ha espresso per le vetture con emissioni di CO2 inferiori a 90 g/km.

Di contro la penalizzazione di autovetture Euro 6 porterebbe le seguenti conseguenze: un rallentamento del rinnovo del parco senza eliminare le vetture più inquinanti e comporterebbe inoltre un minore gettito di Iva e Ipt dovuto a una riduzione del mercato che non compenserebbe neppure in minima parte il maggior gettito derivante dal malus.

Inoltre, la riduzione degli addetti delle concessionarie, che negli ultimi anni hanno pagato il prezzo della crisi con una perdita di posti di lavoro già molto elevata, comporterebbe un ulteriore calo stimabile in parecchie decine di migliaia di addetti. In sintesi, questa proposta invece di rappresentare una spinta al rinnovo del parco, alla riduzione dell’inquinamento e alla diffusione di veicoli a basso impatto ambientale, si tramuterebbe in un boomerang con effetti recessivi sul mercato, sull’occupazione e sulle entrate tributarie.

*Presidente di Federauto

1 Comments

  1. bragadin says:

    basta tasse…..eco. sostenibili, di solidarietà,di scopo,provvisorie, etiche ecc sono sabbia buttata nei cilindri del motore..

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