Ci vogliono certezze. Per ora solo tanto “malus”

di Paolo Scudieri*

I cambi di normativa in termini di omologazione e l’ecotassa bonus/malus, che è stata tanto malus per pochissimo bonus, hanno provocato una tale incertezza nei consumatori che questa ha generato un dilagante segno meno sulle nostre produzioni e sulle nostre vendite. Il consumatore ha bisogno di certezze. Questo sì che può cambiare il mercato. Se continuiamo a compulsarli con falsi miti o con bugie cosmiche o con like, ciò determina la distruzione del mercato. Credo che adesso una prima normalizzazione ci sarà, lo spero come imprenditore e lo spero come presidente di Anfia, con la considerazione dei limiti e delle normative, anche se il momento è talmente magmatico che fare una stima oggi vuol dire avere la palla di cristallo.

Non credo nel pessimismo. Per antonomasia gli imprenditori devono essere un po’ ottimistì, però, il consumatore ha bisogno di certezze. L’incertezza normativa ha creato una situazione per cui non c’è la coscienza di quale auto prendere in funzione delle nuove normative. Oggi l’auto elettrica è un must: soprattutto i giovani sono molto più proiettati verso questo tipo di trazione; tuttavia, la generazione Y ha l’obiettivo dello sharing, dell’auto condivisa, quindi sono meno propensi all’acquisto. Il comparto automotive, in tale contesto, deve essere partecipe di questi nuovi elementi di costume e, quindi, propositivo, e noi siamo felici di esserlo.

L’auto, da quando è nata, ha cambiato pelle, e anche nei momenti più drammatici – come la crisi del 2008 – ha saputo dare un colpo di reni e uscire vincente. Non va dimenticato, infatti, che oggi la componentistica italiana rappresenta un fattore determinante, con una bilancia commerciale sempre positiva, di innovazione e di competitività, a dispetto di altri luoghi del mondo dove la manodopera costa meno.

E proprio in relazione all’export, il primo acquirente della componentistica italiana è la Germania. Il calo della Germania ci ha preoccupato, ma quel Paese sta rivedendo con determinazione e in modo più roseo il suo futuro perché ha fatto suoi alcuni fattori di politica industriale di lungo terminel’asse franco-tedesco, a esempio, sulla costruzione di un mega hub per la costruzione di batterie ha già dato una svolta. Si tratta di un indirizzo molto pragmatico, se cambia l’auto cambiamo anche noi, al di là delle ideologie solamente politiche, dei populismi e dei like. In merito alla visita del vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, all’Automotive dealer day di Verona, questa parte del governo è la più vicina alle esigenze delle imprese e degli imprenditori.

*Presidente di Anfia

 

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