Che fine ha fatto la riforma del Codice stradale?

di Pierluigi Bonora

Che fine ha fatto la riforma del Codice della strada? Ne avevo scritto su “il Giornale”, auspicando una rapida approvazione, alla fine dello scorso anno. Lo stesso presidente della commissione Trasporti del Senato, Altero Matteoli, confidava allora in un iter agile. E’ troppo importante mettere la parola fine, o almeno a provarci, alla mortale abitudine di messaggiare e rispondere a email mentre si guida. La riforma del Codice dovrebbe prevedere, in proposito, un autentico giro di vite con il ritiro immediato della patente. E invece no, sembra che il testo stazioni ancora a Palazzo Madama, vittima della crisi del governo Renzi, quindi del cambio della guardia a Palazzo Chigi, delle discussioni sulla legge elettorale e, sicuramente, anche di qualche nodo burocratico. Intanto, la situazione sulle strade rimane invariata e le cattive abitudini rimangono impunite (ormai la multa e la detrazione dei punti della patente non spaventano più). E la gente muore. Il 24 febbraio prossimo si riunirà a Verona, in occasione del Transpotec Logitec, il primo Tavolo sulla sicurezza stradale del 2017 promosso da Dekra, del quale fa parte lo stesso senatore Matteoli, oltre al direttore della Polizia stradale, Giuseppe Bisogno, e altre autorità. Chi scrive è pure componente di questo Tavolo. Un’opportunità per avere dal presidente Matteoli un punto della situazione e, soprattutto, un’agenda dei lavori sulla Riforma del Codice. Prendo l’impegno personale di sollecitare l’istituzione a portare il testo alla approvazione. E vi riferirò, in merito, attraverso le parole dei diretti interessati. Ci vuole un colpo di acceleratore, per il bene di tutti.

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