Bus, quando la ricarica elettrica è sotto l’asfalto

Il limite dei veicoli elettrici è, da sempre, legato all’autonomia. Per ottenere percorrenze accettabili bisogna cercare compromessi in termini di costi, pesi e ingombri delle batterie, oltre che con i tempi di ricarica. Le batterie, infatti, non si possono riempire rapidamente come normali serbatoi per benzina o gasolio, e nemmeno come le bombole per metano e Gpl. Ma dalla tecnologia per i telefoni cellulari stanno arrivando spunti interessanti, come quello della ricarica rapida induttiva wireless, che dimostra di avere caratteristiche ideali per le esigenze del trasporto pubblico urbano. Scania ha così avviato nella regione di Stoccolma il test di un autobus ibrido-elettrico che si ricarica automaticamente, e senza l’uso di cavi, al capolinea. Il dispositivo è invisibile, nascosto sotto l’asfalto, e assicura in soli sette minuti il trasferimento di energia sufficiente per coprire i 10 km del percorso. In questa fase di sperimentazione i bus sono in configurazione ibrida, dotati quindi anche di un motore a combustione (alimentato da carburante non fossile) per consentire la ricarica in caso di imprevisti che possano ridurre l’autonomia. Come tutti i veicoli elettrici e ibridi, anche i prototipi dei bus Scania sono dotati di sistemi di recupero di energia, che ricaricano le batterie in fase di frenata.

Valerio Boni

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