Brembo nel mirino dei falsari come le griffe della moda

I sistemi frenanti dell’azienda bergamasca vengono copiati come succede con le borse e i capi d’abbigliamento dell’haute couture. Il fenomeno, che colpisce anche ignari acquirenti, crea ogni anno un danno economico alla “maison” italiana e mette a rischio la sicurezza degli automobilisti. I consigli per difendersi dalle truffe e per scoprire le copie “taroccate”

di Damiano Bolognini Cobianchi

Simbolo nel campo dei motori di sportività e di prestazioni di altissimo livello, i sistemi frenanti della Brembo esercitano un grande fascino su buona parte degli appassionati d’auto. Un appeal che va oltre le pure performance che garantiscono. La cura progettuale, la qualità dei materiali e l’attenzione produttiva con cui vengono realizzati sono abbinate a una particolare attenzione anche per l’estetica. Un mix capace di donare bellezza ad alcuni elementi funzionali come le pinze, riconoscibili quando sono montati su una vettura, persino a svariati metri di distanza. E’ proprio da quest’insieme di caratteristiche e dall’elevata resa delle componenti, frutto dell’avanzatissima ricerca e sviluppo legata alle competizioni internazionali in cui è impegnata l’azienda italiana, che nasce il valore aggiunto del brand rispetto alle proposte della concorrenza. Un valore che attira l’interesse dei consumatori e, con loro, delle organizzazioni dedite alla contraffazione, alla stregua delle borse di Gucci, dei maglioni di Armani o delle valigie di Louis Vuitton.

Brake appeal

Il fenomeno della falsificazione dei pezzi di ricambio degli autoveicoli non è nuovo alle cronache, nel caso della componentistica Brembo, però, raggiunge una specificità particolare, proprio come succede con i capi di abbigliamento dell’haute couture. Sfoggiare delle pinze con inciso il nome del costruttore lombardo è per molti automobilisti o motociclisti un motivo di vanto, uno sfizio che in alcuni casi sono disposti a soddisfare a tutti i costi, persino a prezzo della propria sicurezza, ricorrendo a un falso. Altre volte è la loro stessa bramosia a renderli vittime ideali per meccanici e autoriparatori senza scrupoli, pronti a proporre a prezzi vantaggiosi dei “tarocchi”, spacciandoli per veri. Quando non si tratta di autentiche truffe, perpetrate ai danni di consumatori ignari, il business fa leva sui desideri di quei potenziali clienti che pensano di aver trovato un modo furbo per risparmiare sull’acquisto del pezzo originale o che vorrebbero sfoggiare la componentistica della Brembo, anche quando non è disponibile a catalogo per il loro modello. Spesso con il loro comportamento ignorano i pericoli a cui possono andare incontro.

Il muro dietro la curva

Oltre a determinare il compimento di un reato, ricorrere a componenti false, come i freni di un’auto, può comportare rischi seri. Si tratta di una “leggerezza” che può pagarsi improvvisamente a una curva, con un “lungo” fuori strada o con la rottura di una componente, di gravità tale da innescare un incidente. “Nei Paesi occidentali non c’è ancora la consapevolezza tra gli utenti del problema della componentistica auto contraffatta, che può diventare molto pericolosa – chiarisce, in proposito, Paolo Rezzaghi, IPR Manager di Brembo SpA -. Non parliamo solo di impianto frenante, ma anche di altri elementi importanti per la sicurezza”. Al di là dei danni che l’azienda italiana subisce dalla commercializzazione dei falsi e delle possibili conseguenze occupazionali legate alla contraffazione, sono da evidenziare preoccupazioni serie per l’incolumità di guidatore e passeggeri che viaggiano su veicoli che montano pezzi fasulli. “Un orologio falso acquistato durante una vacanza in Asia  – sottolinea Rezzaghi – alla peggio non segnerà l’ora esatta; così come una borsetta contraffatta, potrebbe rivelarsi di plastica e durare meno. Non è così per un impianto frenante, che generalmente comprende una pinza freno con le relative pastiglie e un disco freno: quelli contraffatti sono molto più pericolosi”.

Il rischio corre sul Web

Nei Paesi asiatici questo problema è maggiormente radicato, ma “nell’ultimo anno stiamo assistendo alla comparsa di prodotti contraffatti anche in Europa e negli Stati Uniti – sottolinea il manager dell’azienda italiana -. Oggi in Brembo puntiamo molto, oltre che sulla comunicazione, anche sui controlli ufficiali e sui mezzi giuridici e in Cina questo ha portato a molti cambiamenti. Siamo in stretto contatto con le dogane dei Paesi europei e Asiatici, per impedire l’ingresso o la fuoriuscita di tali prodotti. In Italia collaboriamo costantemente con le autorità, per cercare di bloccare la merce nelle dogane, e portiamo avanti azioni dirette – legali – verso chi produce articoli rimarchiati Brembo”. Un’attenzione particolare deve essere posta dai consumatori sui prodotti acquistati su Internet, sottolineano dall’azienda: “Nel 2017 abbiamo scoperto offerte di prodotti Brembo falsificati su 28 piattaforme online: un terzo dei quali erano pinze freno. Stiamo procedendo per vie legali contro la maggior parte degli offerenti identificati, per farne chiudere prima possibile i canali di vendita”.

Gli errori da evitare

Per la manutenzione dell’impianto frenante o il suo potenziamento con prodotti originali, il consiglio della Brembo è di valutare la scelta da fare, insieme al meccanico di fiducia. Questa deve tenere conto sia delle esigenze del cliente sia dell’esperienza dell’operatore. Meglio optare per prodotti di assoluta qualità piuttosto che lasciarsi guidare da un risparmio sull’immediato che, spesso, può tradursi in una maggiore spesa sul lungo periodo, dovuta, per esempio, alla minor durata di pastiglie o dischi. Le differenze di prezzi dei prodotti di varie marche “a volte, risiede nei materiali, a volte nelle tolleranze di lavorazione, a volte semplicemente negli accessori in dotazione”, spiegano dal quartier generale della multinazionale bergamasca. Per quello che, invece, riguarda i prodotti contraffatti, “in alcuni casi i difetti sono evidenti dopo pochi chilometri di utilizzo ma, a volte, sono più latenti e le conseguenze si manifestano dopo qualche migliaia di chilometri percorsi. Per evitare di incappare in truffe “è molto importante considerare dove si comprano i prodotti – spiega Rezzaghi -. Sul nostro sito internet sono ben identificati i rivenditori autorizzati, dove si può acquistare in maniera sicura e affidabile”.

Come riconoscere i falsi

Bastano pochi accorgimenti per non prendere la “sola” ed evitare di pagare per buoni dei sistemi frenanti fasulli marchiati Brembo. Innanzitutto, si deve sapere che la Casa italiana non vende componenti singole per auto ma solo kit completi, composti da dischi, pinze, staffe di adattamento e pastiglie. Nel caso vi proponessero di acquistare solo delle pinze con molta probabilità si tratta di un falso o di un pezzo recuperato da una vettura incidentata o usata. Una soluzione da evitare: in questo caso, infatti, “la pinza, pur essendo Brembo – chiarisce l’azienda – è stata realizzata per essere utilizzata come componente di una determinata vettura ed è inadatta a essere montata su un’altra auto, per via del rischio che le specifiche tecniche tra pinza e auto non siano corrette”. In caso di dubbio sul venditore, per chiarire se è un cliente di un distributore ufficiale Brembo, basta contattare quest’ultimo e chiedere referenze. L’elenco completo dei distributori è online, all’indirizzo www.brembo.com/it/auto/uso-sportivo/distributori. Sul sito, poi, è pubblicato il catalogo completo della produzione: se la vostra auto non vi figura vuol dire che il pezzo che vi propongono non è originale. Una volta acquistato il kit, il primo controllo da fare è vedere se all’interno della confezione c’è la “carta anticontraffazione”.  “I componenti Brembo High Performance, sia quelli auto, sia quelli moto, vengono sempre consegnati con una carta anticontraffazione”. Se non c’è potrebbe trattarsi di un falso. “La carta si trova all’interno di un astuccio sigillato insieme alle istruzioni”. C’è una striscia argentata da “grattare” che nasconde un codice di 6 cifre da inserire per verifica sul sito www.original.brembo.com, anche tramite smartphone. Il consiglio è di farlo direttamente dal punto vendita.

4 Comments

  1. Mauro says:

    Ma quando si consumano le pastiglie che si fa, si cambia anche il disco ?

    1. Freddi Italo says:

      In genere è consigliato.
      Tuttavia è una valutazione che può e deve essere fatta dallo specialista di fiducia.
      Se si cambiano solo le pastiglie in genere è necessario qualche intervento sulla superficie frenante del disco, il quale può essere recuperato se, e solo se, il materiale residuo può garantire una vita residua sufficiente fino al prossimo cambio delle pastiglie, altrimenti si devono sostituire anche i dischi.

  2. valerio says:

    Quindi se Brembo vende solo kit completi, ogni volta bisogna cambiare, dischi, pasticche e pinze?
    Ma mi faccia il piacere……

  3. Achille says:

    Buongiorno Valerio
    Assolutamente no!
    Ci sono ovviamente inricambi per i materiali di consumo (dischi e pastiglie)

    Buona giornata

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