Bosch fotografa la mobilità nel mondo

di Gabriele Villa

Dunque ricapitolando: entro il 2050, almeno il 70% della popolazione mondiale vivrà in città. La popolazione rurale si ridurrà a 2,8 miliardi di persone entro il 2050. Entro il 2030, vi saranno nel mondo 41 megalopoli. E questi sono già dati molto eloquenti sul futuro prossimo venturo. Ma Bosch, attenta osservatrice delle prospettive e dei mutamenti radicali della mobilità che ci aspettano, ha pensato bene di offrici una panoramica ancora più capillare, riepilogando limiti e problematiche in ogni angolo del mondo. Nel 2025 gli ingorghi stradali nelle principali città europee genereranno costi annuali pari a circa 208 miliardi di euro. Questo dato potrebbe anche aumentare, in quanto entro il 2050 oltre l’82% degli europei vivrà in città. In compenso gli abitanti di Amsterdam percorrono due milioni di chilometri in bicicletta ogni giorno. Ciò corrisponde al 60% di tutti i viaggi effettuati nel centro della città. Anche a Copenaghen le biciclette sono un mezzo di trasporto di massa: qui il 45% della popolazione ogni giorno va in bici al lavoro o all’università. D’altro canto sul fronte delle limitazioni non ci facciamo mancare nulla. Bollini ambientali in Germania, tasse di congestione a Londra e Milano, divieti di circolazione per i veicoli vecchi a Parigi: decine di metropoli europee stanno limitando il traffico dei veicoli nelle zone centrali. L’obiettivo è sempre lo stesso: ridurre l’inquinamento da particolato e ossidi di azoto. E fuori dall’Europa?

Ingorghi da 120 miliardi di dollari

In Nord America gli ingorghi stradali costano oltre 120 miliardi di dollari. Nel 2003, per la prima volta, il numero di veicoli immatricolati negli Stati Uniti superava quello delle persone con patente di guida. Negli Stati Uniti, i guidatori delle dieci città con più traffico passano circa 42 ore all’anno negli ingorghi stradali, con una perdita di 121 miliardi di dollari in termini di tempo e carburante. Per ridurre la quantità di traffico, gli Stati Uniti hanno creato le prime corsie carpool nel 1961. Attualmente, la rete si estende per circa cinquemila chilometri. Anche denominate corsie con alto numero di persone a bordo (HOV, High Occupancy Vehicles), le corsie carpool possono essere utilizzate unicamente se vi sono due, tre o più persone a bordo dell’auto.  Quanto al Giappone le automobili a Tokio viaggiano a una velocità media di 15 chilometri all’ora. Nonostante la rete stradale metropolitana si estenda per oltre 22.000 chilometri e le biciclette costituiscano un 14% del suo traffico, Tokio possiede solo 11,6 chilometri di piste o piste ciclabili. In Giappone vi sono 61 milioni di veicoli e decisamente troppi pochi parcheggi. Le città come Tokio consentono alle persone di acquistare automobili solo se possono provare di avere un luogo in cui parcheggiarle. Per mantenere il traffico sotto controllo, l’idea è stata quella di realizzare un’intera nuova classe di veicoli: le kei car. Queste automobili presentano una lunghezza inferiore ai 3,4 metri e hanno un motore dalla cilindrata inferiore a 0,66 litri.

Targhe vendute all’asta in Cina

E in Cina?  Alla fine del 2015 vi era un totale di 279 milioni di veicoli sulle strade cinesi, dei quali 172 milioni erano automobili.  Il governo cinese offre cospicue sovvenzioni a chi viaggia in tram. A Pechino, i tram trasportano 10 milioni di passeggeri al giorno, pari al 44% dei viaggiatori. Ogni mese Shanghai concede solo 9.000 targhe per le auto nuove. A seconda del distretto, le targhe possono costare fino a 8.000 yuan, o più di 10.000 euro. Spesso sono perfino vendute all’asta al miglior offerente. Oltre 40 città in India hanno già più di un milione di abitanti. Con una crescita demografica annuale di 15 milioni di persone, l’India presenta il tasso di crescita più rapido al mondo. Sulle strade dell’India circolano circa 125 milioni di veicoli a due ruote, (il 70% dei veicoli del paese).  La città di Ahmedabad è riuscita a ridimensionare il suo traffico motorizzato migliorando e investendo nelle sue infrastrutture di trasporto. Attualmente, il 58% dei viaggi vengono effettuati con modalità di trasporto pubblico e non motorizzato. I livelli di inquinamento in città come Lima, Città del Messico e Santiago del Cile sono tra i peggiori al mondo. Per questo motivo, le principali metropoli dell’America Latina stanno lanciando idee di trasporto sempre più innovative. Nelle caotiche megalopoli del Sud America, il boom della funivia urbana non mostra segni di indebolimento. La funivia non solo occupa meno spazio, ma costa anche dieci volte meno di una metropolitana o di un’autostrada. Il Messico ha inaugurato la sua prima funivia urbana nel 2016. Le funivie aeree hanno sostituito diverse migliaia di minibus. Prima dell’iniziativa messicana, Colombia, Bolivia, Brasile e Venezuela avevano già introdotto il concetto di “strada sospesa nell’aria”. Dieci chilometri: questa è la lunghezza della funivia più lunga del mondo, che si estende da La Paz, capitale boliviana, alla città vicina di El Alto. Questa riduce di un’ora i tempi di viaggio per i passeggeri e assesta un colpo all’inquinamento. Vi è in programma di ampliare la rete della funivia fino a 30 chilometri entro il 2019.

In 390mila per trovare soluzioni

Il settore di business Mobility Solutions è il più importante del Gruppo Bosch. Nel 2016 ha registrato un fatturato di 44 miliardi, equivalenti al 60 per cento dei ricavi totali del gruppo. Questi risultati rendono il Gruppo Bosch uno dei fornitori leader nel campo automotive. Il settore di business Mobility Solutions combina l’expertise del gruppo in tre ambiti: automazione, elettrificazione e connettività.   Bosch ha contribuito con importanti innovazioni all’evoluzione dell’auto come, per esempio, la gestione elettronica del motore, il sistema elettronico di stabilità Esp e la tecnologia common-rail per i motori diesel. Il Gruppo Bosch è fornitore leader e globale di tecnologie e servizi. Grazie ai circa 390.000 collaboratori (al 31 dicembre 2016) impiegati nelle quattro aree di business Mobility Solutions, Industrial Technology, Consumer Goods e Energy and Building Technology, il Gruppo Bosch ha registrato un fatturato di 73,1 miliardi di euro nel 2016.

 

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