Elon Musk, il “papà” di Tesla

Borsa, il filo rosso che unisce Ferrari, Tesla e Renault

di Ennio Montagnani

 La settimana appena chiusa con la seduta di Borsa di venerdì 3 novembre, ha visto ancora una volta il settore auto europeo registrare una performance migliore della media di mercato: l’indice Stoxx 600 automobiles & parts ha infatti messo a segno un +3,18% che si confronta con il +0,67% dell’indice Stoxx 600 (rappresentativo di tutto il mercato azionario europeo). Tuttavia, gli investitori dovrebbero riflettere soprattutto sugli andamenti che hanno registrato tre titoli: Ferrari, Tesla, e Renault.

La Ferrari ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 141 milioni di euro (+24%) e un l’ebitda (margine operativo lordo) a 266 milioni, mentre il giro d’affari si è attestato a 836 milioni (+6,7%) con consegne totali pari a 2.046 unità (+3,4%). Numeri talmente positivi che hanno convinto il management guidato da Sergio Marchionne  a rivedere al rialzo le prospettive societarie per il 2017: 8.400 consegne, fatturato a 3,4 miliardi (in aumento rispetto ai 3,3 miliardi precedentemente previsti), indebitamento industriale netto inferiore a 500 milioni (grazie alla generazione di un robusto free cash flow industriale). Eppure il titolo ha accusato un calo del 2,9% nella seduta di giovedì (giorno della pubblicazione dei dati trimestrali) per poi recuperare lo 0,6% nella successiva giornata di venerdì chiudendo la settimana con un +1,6% che porta la performance degli ultimi 12 mesi a +122,4%.

Cosa è successo in California e a Parigi

Tesla, il big americano delle auto elettriche ha invece deluso il mercato annunciando il suo peggior trimestre di sempre (-619 milioni di dollari le perdite) e posticipando i target di produzione per la nuova Model 3, la berlina elettrica il cui prezzo (si parte dai 35mila dollari) dovrebbe consentire di renderla accessibile al mass market. Il titolo Tesla ha perso il 5% giovedi (giorno di pubblicazione dei dati trimestrali) per poi recuperare il 2,28% nella successiva chiusura di venerdi senza riuscire a recuperare il bilancio settimanale ampiamente in rosso (-5%): la performance degli ultimi 12 mesi resta comunque in forte attivo (+63,3%).

Infine, Renault: il governo francese ha dichiarato giovedi che avrebbe collocato sul mercato la quota in suo possesso eccedente il 15% favorendo il rally del titolo in Borsa con un +3,9% venerdi  (e +6,1% in settimana).

Il valore dei fondamentali

Il filo rosso che unisce queste tre storie settimanali di Borsa è che ci si sta avvicinando sempre di più al momento in cui le Borse, i settori e i singoli titoli non saliranno tutti indistintamente come hanno fatto, quasi senza soluzione di continuità, negli ultimi anni. Al contrario, anche nel settore auto, come in tutti gli altri settori azionari, gli investitori guarderanno con sempre maggior attenzione alle valutazioni e ai fondamentali delle singole aziende, ovvero alla loro capacità di mantenere e magari guadagnare quote di mercato, incrementare i margini operativi e i profitti, alimentare i flussi di cassa e i dividendi ai soci.

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