Bollo auto basato sulle emissioni? È la strada giusta

di Michele Crisci*

È da segnalare un passaggio che sembra testimoniare l’intenzione del Governo di rivedere la fiscalità dell’auto in base all’impatto ambientale generato, come più volte auspicato da Unrae. Nell’ambito del Protocollo di intesa c.d. “Aria Pulita” firmato il 4 giugno a Torino dalla presidenza del Consiglio, da sei ministeri e dalla Conferenza delle Regioni, tra le altre azioni relative alla mobilità è prevista una riformulazione del bollo auto sulla base delle emissioni inquinanti della vettura.

Non può non destare il nostro interesse una misura in tal senso che auspichiamo possa effettivamente determinare un veloce rinnovo del parco circolante, intervenendo sui veicoli più anziani e quindi più inquinanti e meno sicuri, senza penalizzare i veicoli di ultima generazione, innovativi e puliti.

Ci auguriamo, inoltre, che questo possa essere un primo passo verso una più generale revisione della fiscalità dell’auto, adottando soluzioni in linea con quelle in vigore nei maggiori Paesi europei ed intervenendo in particolare sulla riduzione delle imposte delle auto aziendali e sull’eliminazione del superbollo. Una riforma davvero “sistemica” del regime fiscale sugli autoveicoli dovrebbe riguardare anche la Rc, i carburanti, l’usato, i pedaggi, i parcheggi, e quindi determinare un nuovo assetto che premi effettivamente i veicoli più performanti sotto il duplice aspetto dell’ambiente e della sicurezza.

*Presidente di Unrae

 

1 Comments

  1. maximilien1791 says:

    No, invece è l’ennesima porcata.

    Il bollo auto deve essere basato sulla potenza iscale e sui CHILOMETRI PERCORSI in un anno .

    Più utilizzi la strada più paghi.

    Certo che UNRAE vorrebbe che cabiassimo l’auto ogni due anni, ma ogni volta che si cambia l’auto c’è un enorme consumo di risorse naturali e di impatto con lo smaltimento ,

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