In bici sicuri, arriva il nuovo disciplinare per le granfondo

di Mister Safety

Ma tutte le granfondo, che si svolgono quasi quotidianamente, rispondono a una vera esigenza di favorire lo sport amatoriale? Qualche dubbio sorge spontaneo. Qual è il rapporto tra i costi sostenuti (pacchi gara inesistenti, pieni di pubblicità e sicura fonte di guadagno; livelli di sicurezza e assistenza sanitaria non rispondenti spesso ai requisiti indicati dal disciplinare tecnico e dall’accordo Stato-Regioni sugli indicatori minimi per la presenza di ambulanze, medici, personale paramedico) e ricavi derivati dalle quote di iscrizione e dai proventi della pubblicità? Ancora, chi sono gli organizzatori? Spesso privati, in alcuni casi le società sportive. Quali gli obiettivi? Nella stragrande maggioranza di casi lo scopo è il business (assolutamente da non demonizzare, ma che spesso ha poco a che vedere con la passione). In altri casi, e sono quelli meritevoli, il guadagno viene utilizzato per sostenere le attività giovanili, per iniziative di solidarietà.

Oggi, anche grazie alla convenzione siglata tra la FCI e gli enti di promozione sportiva, tutte le granfondo sono sotto l’egida della FCI, o come recita il protocollo “co-brandizzate”. In ogni caso tutti devono rispettare indicatori di qualità contenuti nell’attuale disciplinare e nel nuovo di cui è imminente l’uscita. Quali sono le motivazioni che hanno portato alla reazione del nuovo disciplinare e quali le novità principali? Il disciplinare per le scorte tecniche alle competizioni ciclistiche compie quest’anno 16 anni. Un tempo sufficientemente lungo per consolidarne gli effetti e far maturare nuove idee. Infatti, il mondo delle competizioni è sempre in movimento, si evolve, corre veloce sulle strade come i ragazzi che devono essere scortati sempre in maggiore sicurezza.

L’attenzione è rivolta alle grandi manifestazioni; mentre per le competizioni che vedono la partecipazione di non più di 200 concorrenti, il disciplinare offre la massima protezione possibile, per le grandi manifestazioni (granfondo soprattutto) è necessario prevedere misure aggiuntive idonee a garantire meglio la sicurezza dei concorrenti. Tra le prime esigenze appare indispensabile prevedere la presenza al seguito della corsa di almeno tre ambulanze o veicoli sanitari equiparati. E ancora: per tali manifestazioni, oltre al personale abilitato di scorta, deve essere prevista anche la presenza di almeno quattro persone in possesso della specifica tessera di motostaffettista rilasciata dalla Federazione Ciclistica Italiana ovvero dell’equipollente titolo rilasciato da un Ente di promozione sportiva, aumentati di due unità ogni cento concorrenti oltre i duecento concorrenti.

Per le grandi manifestazioni, si è avvertita l’esigenza di disciplinare meglio il tema delle barriere protettive al traguardo, soprattutto per le gare più importanti. Il tema, caro anche alla Federazione Ciclistica Italiana già intervenuta con i regolamenti federali, appare necessario inserirlo anche nel Disciplinare per le scorte come strumento di protezione passiva, alla stessa stregua di quella attiva rappresentata da personale di scorta e ASA. Un’attenzione particolare è necessaria per le manifestazioni che vedono la partecipazione di oltre mille concorrenti. In questi casi, si prevede debba essere garantita la presenza di personale addetto ai servizi di segnalazione aggiuntiva per tutte le intersezioni e i punti sensibili del percorso. Nelle rotatorie aventi grande diametro o particolarmente complesse devono essere presenti almeno due abilitati. Sono alcune delle nuove previsioni contenute nel disciplinare che dovrebbe vedere la luce entro pochi giorni.

Entrerà in vigore dopo un anno. Un tempo sufficiente per adeguarsi e rendere le granfondo sempre più sicure e mi auguro meno agonistiche.

 

1 Comments

  1. Albert Nextein says:

    L’agonismo non lo si può né lo deve controllare.
    Ma ogni intervento atto al miglioramento della sicurezza è non solo benvenuto, ma obbligatorio.

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