Autovelox, il bravo di Sticchi Damiani a Minniti

Ecco le parole che Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, ha indirizzato al ministro dell’Interno, Marco Minniti, in tema di sicurezza stradale.

“Siamo decisamente soddisfatti per l’iniziativa del Governo rivolta a una maggiore salvaguardia della sicurezza stradale. Con sensibilità e opportunità, si è data soluzione a un doppio obiettivo: perseguire con più forza i cattivi comportamenti alla guida, come l’uso indiscriminato dello smartphone, e ottimizzare l’uso degli Autovelox, partendo dalla sicurezza degli utenti della strada e non dalle necessità delle casse dei Comuni. Il puntuale intervento del ministro Minniti e del suo ministero, che ringrazio pubblicamente, corona le battaglie che Aci, interpretando gli automobilisti, aveva lanciato nell’ultimo anno, di fronte alla recrudescenza del numero delle vittime per incidenti stradali”.

Le campagne dell’Aci

Prosegue Sticchi Damiani: “Proprio un anno fa la nostra campagna #mollastotelefono #guardalastrada raggiunse milioni di giovani attraverso il web e tra le prime in Italia accese il faro sui pericoli della distrazione alla guida, concausa – come spiegammo agli italiani – di 3 incidenti su 4. E’ inoltre recente l’eco sui mezzi di informazione della nostra protesta per il rischio di un utilizzo vessatorio e scorretto degli Autovelox, in taluni casi non posizionati precisamente per essere un valido deterrente e dare sicurezza, snaturandone quindi la stessa funzione. Quella indicata dal provvedimento Minniti è, dunque, esattamente la strada giusta per sostenere la corretta cultura della guida e per perseguire chi, nonostante i moniti, mette in pericolo la vita proprio e degli altri.

 

 

1 Comments

  1. Paolo says:

    Tutti gli autovelox non hanno nessuna funzione se non quella di fare cassa per i comuni e nessun provvedimento preso a “difesa della vita” è valido se non attraverso una costante attività di informazione e di collaborazione con le case automobilistiche. Si cominci, ad esempio ad insegnare sin dalle elementari l’educazione stradale come materia importante (ricordiamoci che ogni anno muoiono circa 3.000 persone oltre alle decine di miglia di feriti) fino alle superiori. Chi ottiene il “brevetto” potrà guidare e chi no a piedi e con i mezzi pubblici. E’ chiaro però che una scleta del genere penalizzerebbe le case automobilistiche e siccome il politico di fondo NON risponde alla collettività ma ai grandi gruppi un provvedimento del genere non verre mai preso in considerazione.

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