Auto: una “Manovra” che non serve a nulla

 

L’automotive si lascia alle spalle un 2019 negativo: i problemi del settore, nonostante i tanti soliti finti buoni propositi, restano tali e quali. E per il 2020 gli addetti ai lavori vedono un orizzonte con tante nubi. La Manovra varata dal governo Movimento 5 Stelle-Pd-Italia Viva lascia scontenti tutti.

Dopo il tragicomico tira e molla sulla tassazione a carico delle auto aziendali, la montagna ha partorito il topolino: un provvedimento che, in pratica, lascia le cose come stanno (o quasi). E così per arrivare a equiparare la fiscalità dell’auto aziendale in Italia con il resto dell’Europa bisognerà ancora attendere.

Il governo guidato da Giuseppe Conte non ha dato seguito alle pressanti richieste di svolta: nessun aumento della disponibilità a favore degli ecobonus (nel 2020 con l’entrata in vigore delle nuove norme Ue sulle emissioni crescerà la spinta dei costruttori sull’elettrico) e nessun provvedimento capace di favorire il rinnovamento del parco veicoli, che rimane il più vecchio a livello continentale.

Insomma, tante promesse, tante passerelle e belle parole (Conte e i suoi ministri) ma nulla di fatto. E il tavolo automotive? Anzi i tre tavoli tematici per trattare i soliti problemi irrisolti? Il premier Conte ha avocato a sé questa discussione. Peccato che non se ne sa più nulla.

E poi c’è l’aspetto sicurezza. Non una parola, nell’ultima parte dell’anno, sul nuovo Codice della strada. E intanto gli incidenti aumentano per cause, come la distrazione o l’abuso di alcol e droghe,  per le quali è urgente intervenire con un giro di vite esemplare.

Dal 1° gennaio al 30 giugno scorso, gli incidenti sono stati 82.048 (in media, 453 al giorno: 19 ogni ora) e hanno causato 1.505 morti (8 al giorno: 1 ogni 3 ore) e 113.765 feriti (628 al giorno: 26 ogni ora).

Un andamento preoccupante, che allontana l’Italia dall’obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime della strada entro il 2020, che risultano calate del 23,6% rispetto al 2010 e del 54,2% rispetto al 2001, come riferiscono Aci e Istat.

Conte & C. battano un colpo e dimostrino di aver capito i problemi che attanagliano il “motore” dell’economia italiana: di tempo ne hanno avuto, di incontri e passerelle ne hanno fatti. La “Manovra”, intanto, è andata. E adesso?

 

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