Auto elettriche, tra studi e realtà

Ihs Market, una delle società più quotate nel campo della ricerca e in particolare per i suoi studi legati all’automotive, ha annunciato che è in corso un nuovo studio intitolato  “Reinventing the wheel” che a fine 2017 ci dirà cosa dobbiamo aspettarci nell’attesissima evoluzione della mobilità a quattro ruote. Lo studio è appena partito ma ci sono già previsioni: nel 2040 le auto elettriche peseranno, secondo la ricerca, per una quota variabile tra il 15 e il 35% delle vendite di veicoli nuovi, vale a dire che nella più positiva – dal punto di vista degli ecologisti –  delle ipotesi (la forchetta è bella ampia) oltre un terzo delle vetture vendute quell’anno saranno elettriche. Oggi le elettriche pesano per l’1% delle vendite annuali globali, sono cresciute del 1.000% nel corso del 2015, ma per raggiungere il 35% è evidente che ci vogliono delle vere rivoluzioni. Dove possiamo aspettarcele? La Cina, negli ultimi mesi dello scorso anno è arrivata a immatricolare quasi tre milioni di veicoli al mese, poco meno del triplo delle vendite dell’Unione europea, ed è quindi il candidato numero uno per contribuire in maniera decisiva alle ipotesi di Ihs. Ma gli investimenti richiesti per la elettrificazione degli automobilisti cinesi sono enormi, anche per la potenza della Grande Muraglia che sempre più spesso si trova a dover bloccare la circolazione nelle sue sterminate metropoli. Tutti i costruttori stranieri che operano in Cina sono pronti da tempo, grazie a nuove joint venture con costruttori locali che hanno dato vita a nuovi marchi che produrranno soltanto EV. Poi ci vogliono le infrastrutture di ricarica, difficili da immaginare pensando al traffico delle periferie di Pechino e Shanghai. E l’Europa? Per adesso deve fare i conti, molto seri, con le emissioni dei motori termici. L’Acea, l’associazione dei costruttori del Vecchio continente, all’inizio di dicembre dello scorso anno ha chiesto a Bruxelles una proroga dell’entrata in vigore (la prima tranche da settembre di quest’anno) delle nuove norme sui test Real Driving Emissions che rileveranno le emissioni effettive di auto e veicoli commerciali. Al momento, quindi, è difficile pensare al contributo che l’Europa potrà dare alla diffusione di massa delle auto elettriche.

Piero Evangelisti

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