Auto elettriche, prospettive e realtà

di Piero Evangelisti

Di auto elettriche si parla sempre di più, mentre le immatricolazioni delle vetture a emissioni zero sono sempre irrisorie rispetto a quelle di equipaggiate con i classici motori termici, in molti casi in versione ibrida che, comunque, non garantisce una marcia elettrica. Gli ostacoli alla diffusione delle Zev in Italia sono noti: mancanza di infrastrutture di ricarica e l’assenza di incentivi all’acquisto. Sui secondi è meglio rassegnarsi in attesa di elezioni e di un futuro governo, ma sulla carenza di reti di ricarica molto stanno facendo i privati insieme a Enel.

Quattro anelli per le zero emissioni

“Vogliamo rendere la vita di chi acquista un’auto elettrica il più semplice possibile – afferma Francesco Venturini, responsabile di Enel X -.  Grazie all’accordo tra Enel e Volkswagen Group Italia – e in questo caso si tratta di Audi – sarà possibile sottoscrivere e organizzare tutte le operazioni per l’installazione di una infrastruttura di ricarica nel proprio garage con un unico interlocutore. Un ulteriore segnale che la mobilità elettrica è ormai un’alternativa semplice ed economicamente vantaggiosa”. Ma ci vogliono anche le auto pronte per essere ricaricate, costruite per la nuova mobilità.  “Dall’applicazione di tecnologie finalizzate alla riduzione di peso, alla produzione di propulsori e combustibili alternativi, da applicativi digitali di interfaccia con le infrastrutture fino a sistemi di guida automatizzata avanguardistici, Audi sviluppa soluzioni innovative per tracciare la mobilità del futuro – ha dichiarato Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia -; l’elettrificazione della gamma prodotti è parte fondamentale di questa strategia e Audi e-tron sarà il primo di una serie di modelli totalmente elettrici che introdurremo a partire dal prossimo anno. Abbiamo deciso di intraprendere il viaggio verso questo straordinario modo di vivere la mobilità assieme a Enel per connettere il pubblico a una tecnologia in grado di unire rispetto per l’ambiente all’emozione di guida”. Insomma, l’industria è pronta. Ora tocca alle istituzioni.

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