Auto elettriche: entro il 2030 ce ne saranno milioni per le strade 

Entro il 2030 ci saranno fra i due e i nove milioni di auto elettriche in giro per l’Italia. Questo quanto emerso da Cernobbio, a margine del forum Ambrosetti elaborato in collaborazione con Enel. Ad oggi, nel nostro paese, la penetrazione dell’auto elettrica si attesta allo 0,04%, con 14.647 veicoli su un numero totale di circa 37 milioni. Nel 2030 il numero potrebbe arrivare, appunto, a due milioni in uno scenario base, pari al 5% dello stock, ma, con uno scenario accelerato, si potrebbe arrivare a 9, ovvero a quasi un quarto dello stock.

Auto elettriche, una lenta crescita

L’Italia raggiunge attualmente un livello di elettrificazione, intesa come quota sul consumo energetico totale coperta dal vettore elettrico, pari al 21%, con la possibilità di raggiungere una percentuale compresa tra il 24% e il 30% entro il 2030. I settori con maggiore potenziale di crescita sono i trasporti, gli edifici e l’industria: “Il settore energetico vive un periodo di profonda trasformazione, influenzato dal progresso tecnologico che sta rivoluzionando il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia – ha commentato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel – il calo del costo delle energie rinnovabili ha come prima conseguenza la riduzione del prezzo dell’elettricità che, sempre più sostenibile ed economica, è destinata a diventare la principale fonte di energia nei consumi finali. A fronte di una generazione sempre più rinnovabile, la progressiva penetrazione del vettore elettrico permetterà non solo di decarbonizzare i settori più inquinanti dell’economia, ma anche di utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione”.

Enel X, progetti in divenire

«Rispetto allo scorso anno ci sono stati passi in avanti e si inizia a vedere una visione di Paese. Noi facciamo la nostra parte sull’infrastruttura, dopo un avvio lento siamo a regime e installiamo circa 80 colonnine a settimana», ha detto l’ad di Enel X Francesco Venturini. Un numero, ha aggiunto il manager, destinato a salire a 100-150 a settimana.

4 Comments

  1. lucamax says:

    Ottime per andare a prendere il pane, per andare al mare o ai monti ci sarà sempre quella a combustibile fossile.

  2. Pietro M. says:

    Mi sa che vogliamo prolungare la crisi economica… costruendo ancora pale e pannelli.

    Prima di prendere l’auto dovremo guardare le previsioni del tempo, sperando che ci sia sole e vento, altrimenti ci prenderemo un giorno di ferie.

    L’UNICA fonte che possa coprire un tale fabbisogno di ENERGIA e di POTENZA si chiama NUCLEARE.

    Ma va bene anche il carbone, se non vi interessa la vostra salute, quella dei vostri figli e il futuro dell’ambiente.

    P.S.: andate a vedere cosa si potra’ fare con il torio… se ci facciamo moderati investimenti.

  3. mariolino says:

    Ho lavorato tutta la vita a fare la corrente, e se aumenta molto il numero delle auto a batterie, la produzione di energia non basterà di sicuro, oltre all’impossibilità di rapido rifornimento.
    Unica soluzione potevano essere le centrali nucleari, dove non avrei lavorato volentieri.
    In Germania hanno fatto dei treni con le celle a combustibile alimentate a idrogeno, vedrei meglio un sistema del genere il rifornimento sarebbe coma ora con il metano, ma pochi ci pensano, non capisco perchè insistono con l’antico sistema a batterie, esisteva anche agli albori dell’auto, ma poi fu abbandonato.

    1. Pietro M. says:

      @Mariolino, le celle a combustibile alimentate a idrogeno sono equivalenti alle batterie, cioe’ non producono energia, ma la immagazzinano.
      Il nucleare e’ indispensabile.

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