Aston Martin, le virtù di una grande Gt

di Piero Evangelisti

Sono sempre più numerosi, tra le novità che vengono continuamente lanciate sul mercato automobilistico, i modelli elettrici ad alte prestazioni messi in campo anche dai blasoni premium, gli specialisti delle alte prestazioni. Il fatto, tuttavia, non cessa di stupire perché la competizione tra questi brand favorisce lo sviluppo di vetture sempre più performanti.

Presto toccherà ad Aston Martin scendere nell’arena delle Ev pure con la Rapide E, prevista in arrivo verso la fine del prossimo anno e destinata a essere prodotta in soli 155 esemplari che, c’è da giurarlo, andranno tutti venduti ben prima di allora perché anche il cliente tipo dei bolidi prodotti da Case come Aston Martin sta cambiando ed è disponibile ad accettare la non facile sfida con la mobilità elettrica.

La Rapide E, sviluppata insieme alla Williams Advanced Engineering, ha una batteria elettrica da 800 V, con una capacità di 65 kWh e più di 5.600 celle agli ioni di litio di formato cilindrico. Queste celle sono montate in un pacco batterie creato su misura e inserito nel cofano motore, rispettando la posizione originale del motore V12 da 6 litri e del cambio. Questo sistema di batterie alimenta due motori elettrici, situati nella parte posteriore dell’autovettura, che producono una potenza combinata di oltre 610 cv e 950 Nm di coppia massima.

Aston-Martin-02-2018

Nessun compromesso sulle prestazioni

L’autonomia della Rapid E è di circa 320 chilometri, secondo i regolamenti Wltp, sebbene l’autovettura sia in grado di ricaricarsi in un’ora, utilizzando un caricabatterie da 400 V/50 kW, e garantire una autonomia di 297 chilometri. Tuttavia il sistema di batteria ad alta tensione da 800 V, che eroga 100 kW o poco più, consente un carica più veloce e quasi 500 chilometri di autonomia in un’ora di “rifornimento”.

Come ogni Aston Martin, la Rapide E è stata sviluppata con l’obiettivo di raggiungere elevate prestazioni: la velocità massima  è di 250 km/h e l’ accelerazione da 0 a 100 avviene in meno di 4 secondi. È importante sottolineare, spiegano in Aston Martin, come questi risultati siano stati ottenuti non unicamente quando le batterie erano completamente cariche.

L’obiettivo è stato quello di ottenere le massime prestazioni durante qualsiasi stato di carica della batteria, come ci si aspetterebbe da una autovettura convenzionale con un motore a combustione interna. Questo permette sia di fare un giro completo del Nürburgring senza alcuna riduzione della capacità della batteria sia di far fronte alle richieste giornaliere di ripetute accelerazioni e frenate.

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