AsConAuto è un centro di innovazione

di Fabrizio Guidi*

La moria delle concessionarie non è frutto solo degli anni di  crisi economica, ma anche della riorganizzazione della rete territoriale e delle scelte strategiche delle case distributive. I grandi gruppi sono stati capaci di interpretare prima e meglio i cambiamenti del mercato e soprattutto le nuove frontiere di business, fornendo risposte adeguate alla domanda. Alcune realtà medio piccole hanno invece faticato e stentato nel confronto. Nell’ambito del Service Ufficiale, dobbiamo fare i conti con gli effetti dell’anomalia italiana. Il nostro Paese conta il triplo dei punti di riparazione rispetto agli altri Paesi europei e si confronta con una normativa fin troppo complessa e disomogenea: pensiamo, per esempio, all’obbligo in officina delle figure di meccatronici fissato definitivamente, dopo molti rinvii, al 2018 e, quando sarebbe bastato concedere pochi mesi di proroga si è pensato di farla durare cinque anni. Così si rischia di compromettere la qualità offerta oltre all’economia del settore. Negli ultimi 7-8 anni contraddistinti dalla crisi, sono crollati gli interventi di riparazione e i tagliandi nelle concessionarie.

 

Ci vuole un network di Sistema

Ma con l’’Europa sentiamo anche un gap nei costi di manodopera oraria. Se la manodopera delle reti ufficiali in Italia costa circa 50 euro l’ora, per la concorrenza con gli indipendenti, negli altri Paesi europei questa cifra sale a circa 70/90 euro. AsConAuto rappresenta oggi 916 concessionari che servono 19.516 officine: l’Associazione sta supportando entrambi anche con soluzioni mirate alla vendita di ricambi alle flotte aziendali. Ma pensiamo che per far crescere la qualità della riparazione vada anche rilanciato il progetto di creare il network Sistema. Si dovrà puntare sulla qualità con azioni specifiche, ma anche spingendo le Case con misure ad hoc sui ricambi rigenerati.

L’uomo al centro

Le auto sono sempre più connesse e c’è ormai una sorta di standardizzazione nei contatti con il cliente. Va recuperato il ruolo centrale dell’uomo nella gestione dei rapporti. Oggi le riparazioni rapide (hot repair) sono un servizio utile soprattutto nelle grandi città e che trova difficoltà nelle realtà urbane più piccole. Il mercato chiederà sempre più “auto senza pensieri”, anche nella gestione oltre che nell’utilizzo. L’uso dell’auto e la sua manutenzione richiederanno nuove attenzioni. Stiamo facendo fronte in modo efficace ai notevoli cambiamenti che sono in atto nel nostro mercato.  Abbiamo realizzato traguardi significativi e di vera concretezza. Lo scorso anno si è chiuso con nuovo confortante traguardo di quasi 578 milioni di euro netti di volume d’affari contabilizzato nell’anno. Il sistema AsConAuto ha confermato la propria crescita su base nazionale e potenzia lo standard di segno più a 2 cifre: +13,9 per cento, rispetto all’anno precedente. Tutti i Consorzi della rete associativa presentano risultati economici positivi. Servizi diversificati, innovazione e ricerca di partnership permettono di garantire uno sviluppo efficace al progetto associativo e assicurano all’Associazione il primato europeo nel settore, rendendolo un modello da seguire.

*Presidente di AsConAuto

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