In America Amazon non fa paura

di Stefano Belfiore*

Se l’oggetto più venduto su Amazon nell’ultimo Black Friday è un detersivo per lavastoviglie, allora è comprensibilmente logico capire come la vendita offline di autoricambi non possa essere scalfita dal commercio elettronico. Almeno negli Stati Uniti d’America. Secondo un recente sondaggio di  Morgan Stanley Research, condotto su un campione di investitori, ci sarebbero almeno 8 comparti che hanno meno chance di essere minacciati da Amazon nel prossimo futuro. Tra questi ci sono anche i negozi di ricambi per auto. Due i motivi della loro longevità come chiarisce Business Insider Italia. Il primo: il colosso a stelle e strisce del commercio elettronico trova sicuro terreno facile nell’evasione iper-celere degli ordini mediante un virtuoso rapporto qualità/prezzo. Di contro, però, non beneficia dei rapporti privilegiati con le concessionarie d’auto di cui possono godere alcune grosse catene di vendita americane. L’altro risiede nel service consulenziale. Difficile da trovare in rete.

Questione di competenze

Chi compra autoricambi ama le competenze specializzate che il rivenditore può offrirgli. E che Amazon non riesce a eguagliare. Questo comprova, come è emerso anche da uno studio di Salesforce, quanto ancora oggi lo store fisico rappresenti un punto nevralgico nelle scelte di acquisto di ricambi. La consulenza nasce dietro al bancone del ricambista. Qui si fa la differenza. Consapevoli, però, che la giusta strategia di business debba oggi necessariamente passare e maturare nella direzione della omnicanalità tra offline ed online.

*www.inforicambi.it

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