Aiuti all’auto: l’appello di filiera italiana e sindacati

di Aci, Anfia, Fim-Cisl, Fiom, Uilm

Dopo un primo bimestre 2020 con volumi già in decrescita rispetto al 2019, l’emergenza coronavirus e il conseguente lockdown hanno praticamente azzerato il mercato di auto, veicoli commerciali e industriali nei mesi di marzo e aprile; la prima decade di maggio ha visto un crollo degli ordinativi. 

Le prime stime prevedono che il mercato 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019. I mesi di lockdown, inoltre, hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive, con i conseguenti rischi occupazionali lungo tutta la filiera che, ricordiamo, rappresenta circa il 10% del Pil italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori. 

Senza mai perdere di vista gli obiettivi europei di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell’aria, le associazioni rappresentative del settore automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni di cogliere l’occasione di questa drammatica situazione socio- economica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo, tra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali eco- compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale.

Le risorse da stanziare, infatti, in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia, supporterebbero l’importante investimento dell’acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese, darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale.

L’obiettivo più ad ampio spettro dev’essere, durante e dopo l’emergenza Covid, affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale salvaguardando l’occupazione nel settore e sostenendo la reinternalizzazione dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione. A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive.

I grandi Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L’auspicio è che l’Italia – come già nella gestione della crisi Covid-19 – sia da esempio in Europa e, tenendo in considerazione che l’automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito, in questo momento di crisi, un’imponente politica di incentivazione che consenta al comparto il rilancio della produzione e del mercato, così da fare, ancora una volta, da traino per la ripresa dell’intero sistema economico nazionale.

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