Agenda Europa: strategie sull’idrogeno

 
L’Europa accelera sull’idrogeno ed è in arrivo un piano ad hoc. La strategia della Commissione Ue dovrebbe impegnarsi ad aggiornare i programmi di finanziamento dell’Ue e la legislazione pertinente, comprese le leggi sul gas, sulle emissioni e sulle energie rinnovabili. Nel progetto di strategia, la Commissione rileva che la rete di gas esistente potrebbe essere «parzialmente» riutilizzata per il trasporto di idrogeno rinnovabile.

 
I funzionari ritengono che fino al 90 per cento delle reti nei Paesi Bassi e in Germania potrebbero essere riutilizzate. La commissione chiede che la produzione di
idrogeno rinnovabile nell’Ue raggiunga 0,5 milioni/1 milione di tonnellate all’anno entro il 2024, con 4 gigawatt di elettrolizzatori per l’
idrogeno alimentati da energie rinnovabili installati.
Questa cifra dovrebbe aumentare a 5 milioni/10 milioni di tonnellate annue entro il 2040, con 40 gigawatt di elettrolizzatori installati.
 
Tuttavia, le prospettive a lungo termine per lo sviluppo delle celle a combustibile a idrogeno a livello globale rimangono incerte, con la Banca Mondiale che avverte che «le nuove tecnologie potrebbero emergere e dominare il mercato, o per converso la loro commercializzazione potrebbe essere ostacolata da costi o barriere politiche». È comunque ampiamente previsto che l’idrogeno avrà una parte significativa nella transizione energetica globale per il prossimo futuro, il che potrebbe avere notevoli conseguenze sulla domanda di metalli. Le implicazioni varieranno a seconda della tecnologia utilizzata.
 
Il platino ha in genere svolto un ruolo significativo nei catalizzatori utilizzati nelle celle a combustibile e nel processo di elettrolisi per la produzione di idrogeno, anche se il suo costo elevato ha anche agito da deterrente per alcuni sviluppatori e ha incoraggiato una pletora di progetti di ricerca in chimica alternativa dell’elettrolisi che coinvolge altri metalli, tra cui palladio, bisolfuro di molibdeno e grafite. Ultimamente il mercato europeo del platino è stato colpito duramente dal calo dei consumi d auto diesel, in cui è utilizzato nei convertitori catalitici, e successivamente dalla pandemia da Covid-19. Oltre a utilizzare un catalizzatore – spesso realizzato in platino – le celle a combustibile con membrana a scambio protonico in genere utilizzano anche acciaio al cromo, comprendente cromo e nichel.
 
Alcune aziende stanno anche esaminando le tecnologie per le celle a combustibile a ossido solido, che non richiedono un catalizzatore, ma non sono adatte al trasporto, utilizzate solo per la generazione di energia stazionaria. Pur eliminando la necessità di platino, queste celle a combustibile richiedono molti altri metalli chiave, come ittrio, zirconio, lantanio e samario, negli anodi, nei catodi e negli elettroliti.
 
I prezzi europei dell’ossido di ittrio sono aumentati nell’ultimo mese, mentre i partecipanti al mercato tentano di valutare segnali di mercato piuttosto contrastati, anche se la domanda sottostante rimane debole. Nel frattempo, i prezzi della Cina per l’ossido di lantanio di grado 99,5-99,9 per cento continuano a stabilizzarsi ai minimi pluriennali grazie all’ampia offerta. L’iridio ha anche spesso svolto un ruolo nei catalizzatori per l’elettrolisi dell’idrogeno, ma la sua scarsità e il costo elevato hanno ulteriormente aumentato la domanda per le alternative.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *