Foto: Paolo Vasone

Aftermarket Anfia e Covid-19: semestre difficile

di Paolo Vasone, Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti di Anfia e Massimo Pellegrino, Responsabile Area Rapporti con le reti indipendenti di distribuzione di Anfia – Aftermarket Il mercato dei ricambi automotive, dopo aver chiuso con segno positivo il 2019 (+1,6% ), inverte la tendenza nel primo semestre del 2020 con una pesante flessione a due cifre (-27,6%), conseguenza diretta degli effetti dell’emergenza Covid-19.

Il lockdown ha rappresentat o un danno importante per tutti, e in particolare per la filiera automotive italiana, che non rientrava tra le attività ritenute essenziali, se non per quanto concerne ricambistica e assistenza, per le quali, comunque, il business si è ridotto al minimo. Le aziende della filiera hanno affrontato con la massima serietà l’emergenza sanitaria fin dalle inizi, impegnandosi a essere un modello di protezione per la salute dei dipendenti e anche di collaborazione con le istituzioni.

Le realtà produttive del comparto aftermarket hanno continuato a lavorare nel rispetto dei decreti governativi, muovendosi tempestivamente per la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, anche attraverso accordi interni che, in alcuni casi, hanno addirittura anticipato i protocolli ufficiali. Si è trattato di uno sforzo non banale, che per le aziende si è tradotto in nuovi costi da sostenere proprio in un momento di crisi di liquidità.

Com’è noto, da fine aprile-inizio maggio la maggior parte delle attività produttive e commerciali è ritornata a una nuova normalità. L’impatto della crisi economica e di fiducia di consumatori e delle imprese, tuttavia, non può che riverberarsi anche sull’andamento del nostro comparto, per il quale la situazione rimane critica e va a sommarsi a una fase di incertezza e cambiamento già iniziata prima della pandemia, in conseguenza della transizione tecnologica del settore e di evoluzione nell’assetto del mondo della distribuzione aftermarket in Europa.

Per dirla in termini molto concreti, se l’elevata anzianità media del parco auto italiano – a fine 2018, l’età mediana era infatti di 11 anni e 3 mesi – fa pensare alla necessità di interventi di manutenzione e piuttosto frequenti. Ma è pur vero che, stanti le attuali difficoltà, questi sono al minimo indispensabile, anche includendo la ridotta mobilità dei cittadini durante i mesi di chiusura che hanno abbassato le percorrenze medie dei veicoli.

La ripresa sarà lenta e non priva di incognite, visto che il Covid-19 ha messo in discussione anche alcune dinamiche della globalizzazione economica e che la trasformazione dell’automotive non si ferma. 

Le aziende della Sezione Aftermarket Anfia intendono affrontare la sfida mettendo, come sempre, al primo posto la qualità, l’innovazione e l’ampia gamma dei propri prodotti, insieme a un focus sulle esigenze del cliente finale, sempre più sensibile  a un modello di mobilità digitalizzata e basso impatto ambientale. 

A partire dalla seconda metà del mese di giugno, è da segnalare, comunque, un incremento della domanda di ricambi destinati sia alla manutenzione ordinaria sia alle revisioni; un trend positivo al momento confermato anche per il mese di luglio. I modelli previsionali analizzati evidenziano una domanda positiva anche per i mesi a venire, grazie a un maggiore utilizzo dell’auto privata sia per gli spostamenti nel periodo feriale, sia per gli spostamenti casa-lavoro, oltreche per un ritorno alla normalità delle revisioni delle auto che erano rimasti bloccate nei mesi di lockdown.

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