Queste le parole pronunciate, nel Duomo di Torino, da John Elkann, presidente di Exor, Fca e Ferrari. È il suo saluto e ringraziamento a Sergio Marchionne al termine della messa di commemorazione officiata dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.

Addio Sergio, amico mio

di John Elkann*

Questa celebrazione è un omaggio della città per Sergio Marchionne, in segno di rispetto e di cordoglio;

ed è anche un abbraccio alla sua famiglia e ai suoi parenti, che sono venuti dall’Abruzzo e un po’ da tutt’Italia e che salutiamo con affetto.

È infine un saluto commosso di chi ha lavorato con lui e ha condiviso anni intensi e indimenticabili.

In occasioni come questa non si può che parlare della vita.

Delle varie forme in cui la vita si manifesta, si scopre, ti sorprende.

Guai a sostare un attimo, a tirare il fiato dopo una conquista, perché la vita non si ferma, si muove in continuazione, ed è sempre da scoprire, avanti, più avanti. Mai uguale a sè stessa.

Ho imparato, standoti vicino, Sergio, in tanti anni che la vita non ha un punto d’arrivo oltre il quale non c’è più niente.

La tenacia con cui perseguivi una pista che solo tu vedevi e aprivi, tirandoti dietro poi compagni di strada entusiasti. 

Dicevi “Io sono un metalmeccanico”, consapevole che da solo non avresti raggiunto i traguardi che hai tagliato.

Quello che mi ha colpito di te, Sergio, fin dall’inizio sono state le tue qualità umane, la tua generosità e il tuo modo di capire gli altri.

Per me sei stato una persona con cui confrontami e di cui fidarmi, soprattutto: un amico.

Hai insegnato a tutti noi a pensare diversamente. Ad avere il coraggio di cambiare, e di fare.
A non aver paura.

Caro amico, va’ in pace.

*Presidente di Exor, Fca e Ferrari


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1 Comments

  1. attilo says:

    Sono davvero parole semplici che toccano il cuore di noi tutti italiani che dovremmo sentirci davvero onorati per la persona di Sergio Marchionne.

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