Europa: la parola passa agli aiuti dei singoli Paesi

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

Dopo una chiusura del semestre in forte ribasso (-39,5%), a luglio 2020 il mercato dell’auto europeo registra un calo relativamente contenuto (-3,7%). Sette dei 27 Stati membri, infatti, riportano, una crescita nel mese, tra cui Francia (+3,9%) e Spagna (+1,1%), e, al di fuori del perimetro UE, anche il Regno Unito (+11,3%), mentre Italia e Germania si mantengono in flessione rispettivamente del 10,9% e del 5,4%. Ad agosto, mese dai volumi tradizionalmente bassi, tuttavia, la flessione delle immatricolazioni torna a essere più marcata (-17,6%), anche se non ai livelli dei mesi precedenti (giugno aveva chiuso a -24%).

Guardando ai cinque major market (Uk incluso), l’Italia, grazie al rifinanziamento e alla rimodulazione degli incentivi previsti dal Decreto Agosto, ha ottenuto la migliore performance restando sostanzialmente stabile (-0,4%), mentre per gli altri quattro Paesi il segno negativo è più evidente, con Uk a -5,8% e Spagna (-10,1%), Francia (-19,8%) e Germania (-20%) in ribasso a doppia cifra. Nei primi 8 mesi dell’anno il mercato auto europeo ha perso 2,67 milioni di unità.

Per la filiera automotive dell’Ue la situazione rimane quindi difficile, con prospettive economiche recessive e l’ombra di una Brexit senza accordo che aggraverebbe ulteriormente le perdite. Speriamo che i piani di incentivazione della domanda che, insieme alle altre misure per l’uscita dalla crisi, i governi dei maggiori Paesi hanno messo in campo per far ripartire il settore, portino frutto nei prossimi mesi (ricordiamo che dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea).

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