Salone di Ginevra 2020: tra novità e… mascherine

Il Coronavirus ha rubato la scena a Greta Thunberg. Sparita. Chi l’ha più vista o sentita? L’allarme sanitario sta prevalendo sulle litanie climatiche. Prima o poi, visti gli andazzi, doveva succedere. E a farne le spese, oltre a chi ha contratto la malattia, è l’economia mondiale. A soffrire, in particolare, è l’industria automobilistica già provata dagli investimenti fiume allo scopo di rispettare i limiti alle emissioni imposti, senza cognizione di causa, dalle autorità. La Cina, dove tutto è partito e regina delle immatricolazioni mondiali, è in ginocchio tra stabilimenti chiusi e vendite crollate. Immancabili i contraccolpi in Europa e, soprattutto, in Italia dove l’allarme contagi si fa sentire sullo spread, sulla Borsa e i settori trainanti dell’economia, tra cui quello dell’automotive.

Il Salone annuale di Ginevra, in programma dal 5 al 15 marzo prossimi, in pieno allarme Coronavirus (confermato a differenza di altri eventi di grande richiamo, come il World Mobile Congress di Barcellona, il Motor Show di Pechino, il Mido, la Fiera internazionale degli occhiali di Milano e il Salone del Mobile, sempre nella metropoli lombarda) farà da cartina di tornasole del settore. Già orfano di numerosi costruttori, il Salone elvetico dovrà fare i conti con timori e controlli diversi da quelli tradizionali. Potrebbe essere il Salone delle mascherine.

Ci sono aziende italiane e filiali nel nostro Paese che hanno già deciso di bloccare le trasferte dei loro dirigenti in Svizzera. E pure la presenza di alcuni top manager è messa in dubbio. L’organizzazione della rassegna di Ginevra ha già fatto sapere di essere pronta, in coordinamento con le autorità della Confederazione e quelle sanitarie locali, a prendere provvedimenti immediati in caso di necessità. Chi andrà al Salone (da parte mia ho deciso di lavorare da casa, suggerendo al team di collaboratori di fare altrettanto) troverà uno scenario tutt’altro che rilassato. E c’è da scommettere che le implicazioni dell’infezione sul mercato dell’auto e, di riflesso, sulle Case, i concessionari e l’indotto sarà il tema portante dell’evento. La parola, poi, passerà al pubblico. Sarà un Salone difficile.

 

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