Per il diesel meglio l’usato o il noleggio a lungo termine

Nel mese di maggio nel mercato italiano di autovetture sono state immatricolate 197.733 autovetture, l’1% in meno rispetto a maggio 2018 (elaborazioni Anfia su dati ministero Infrastrutture e dei Trasporti in data 05/06/2019). Il gruppo Fiat Chrysler Automobiles (incluso Maserati) registra un calo tendenziale del 6% nel mese, con volumi che si attestano a 52mila nuove registrazioni con il 26% di quota. Sono sei i modelli italiani nella top ten di maggio: Fiat Panda (13.631 unità) al primo posto, seguita dalla Fiat 500 (6.361) in seconda posizione. Troviamo poi la Lancia Ypsilon (6.090) al quarto posto, la Fiat 500X (5.503) al quinto posto e la Jeep Renegade (5.263) al sesto. All’ottavo posto si piazza, infine, la Fiat 500L (4.345).

A maggio 2019 si registra un altro pesante calo delle immatricolazioni di auto diesel, -20% su maggio 2018 e il 41% di quota, mentre le vendite di auto a benzina raggiungono il 44% di quota (+23% la crescita dei volumi). La colpevolizzazione dei motori diesel tout court, inclusi quelli di nuovissima generazione, di fatto, sposta le vendite sulle auto con motori a benzina. Un effetto che non ha nulla di ecologico, visto che le auto a benzina hanno livelli emissivi più alti delle corrispondenti versioni diesel.

Diversamente le vetture usate alimentate a gasolio hanno riportato una crescita dell’1,4% a maggio 2019, dopo l’aumento dell’11,5% registrato ad aprile. Aci evidenzia la tendenza a cedere macchine diesel usate: a maggio le minivolture di auto diesel è stato dell’1,4%, a fronte di una contrazione dell’8,1% di mini-passaggi a benzina. Verosimilmente chi ha necessità o desidera un’auto diesel si orienta sull’usato, probabilmente trovando offerte anche allettanti oppure sul noleggio a lungo termine.

Le auto ad alimentazione alternativa si attestano al 14,4% (+8% di crescita dei volumi), di cui lo 0,8% di auto a zero o a bassissime emissioni (complessivamente quasi 1.700 unità). All’aumento delle vendite di auto elettriche ha contribuito l’introduzione degli incentivi, in vigore dal 1° marzo 2019, che premiano le autovetture fino a 70 g/km di CO2, in pratica le auto elettriche e ibride plug-in.

L’ottima performance delle auto ricaricabili, rileva il Rapporto Anfia, è dovuta all’aumento eccezionale di acquisti da parte dei privati, che hanno comprato nel mese di maggio 577 auto ricaricabili contro le 138 di maggio 2018, pari a un terzo delle auto acquistate nell’intero 2018. Nel mix di mercato hanno segno positivo solo le vendite di SUV piccoli (+24%) e grandi (+2%), superutilitarie (+9%), medie (+6%) e sportive (+24%), in calo gli altri segmenti. Negli altri major markets, si registrano crescite del mercato in Francia e Germania, mentre cala il mercato in Spagna e Regno Unito.

Per le auto che sono state testate in base a WLTP, nel CoC (Certificato originale di conformità) sono elencati due diversi valori di emissione di CO2 e consumo di carburante: i valori WLTP e i valori calcolati con NEDC. Questi ultimi costituiscono la base per la conversione dell’etichettatura, specifica per ogni Paese, del consumo di carburante e del calcolo delle imposte, fino a quando ci sarà interamente il passaggio a WLTP. Per questo motivo è fuorviante fare confronti tendenziali sulle vendite in base ai valori emissivi.

 

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